Cime tempestose: il romanzo delle vacanze natalizie

“Le mie sofferenze peggiori a questo mondo sono state le sofferenze di Heathcliff e le ho sentite e patite tutte, una dopo l’altra, fin dall’inizio; se vivo, è per lui. Se tutto il resto scomparisse e restasse solo lui, continuerei a esistere; ma, se tutto il resto restasse e lui svanisse, l’Universo diventerebbe per me una potenza estranea, di cui non sentirei di far parte. Il mio amore per Linton è simile al fogliame nei boschi. Il tempo lo cambierà, ne son ben consapevole, così come l’inverno cambia gli alberi; il mio amore per Heathcliff assomiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff, lui è sempre – sempre- nella mia mente; non come un piacere, così come neanch’io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere. Dunque, non parlare più di separazione.”

Durante le vacanze natalizie mi sono finalmente decisa a leggere Cime Tempestose di Emily Brontë, un classico intramontabile che ha conquistato e continua a conquistare tante generazioni. Cime tempestose mi ha sempre tanto incuriosita soprattutto perché capita spesso nei film americani o inglesi che i personaggi leggano o rileggano questo romanzo proprio durante il periodo natalizio. Era giunto il momento che lo facessi anch’io! Dalla Vigilia di Natale fino ai primi giorni del 2021 sono stata rapita da questa storia d’amore violenta e crudele, senza quasi potermi staccare dalla pagine.

Inutile che vi racconti la trama, la conoscerete sicuramente già tutti. Catherine e Heathcliff, la bella ereditiera e il povero trovatello accolto dal padre di lei, il vecchio Earnshaw e trattato come uno stalliere, dopo la sua morte. La storia di un’amicizia infantile che diventa amore. Un amore impossibile perché ostacolato dai canoni della società che prevedevano matrimoni con persone dello stesso rango e stato sociale. Catherine si sposerà con Edgar Linton e Heathcliff saprà contro chi riversare il suo odio e la sua sete di vendetta.

Heathcliff è descritto come un demonio, crudele e violento; i suoi affari, il suo matrimonio e la sua vita quotidiana, sono tutti animati dalla cattiveria e dalla voglia viscerale di distruggere e umiliare gli Earnshaw e i Linton, la causa della sua sofferenza. Heathcliff infligge continui tormenti e umiliazioni a Harenton Earnshaw, il nipote di Catherine, e a Isabella Linton, la sorella di Edgar, che ha sposato solo per causargli dolore e ottenere le sue proprietà con la nascita del figlio Linton, anche lui costretto a subire e sopportare le malvagità del padre.

L’atmosfera cupa e gotica, le passioni violente e demoniache e la crudezza di alcune scene furono la causa di un gran scalpore quando, nel 1847, fu pubblicata la prima edizione di Cime Tempestose.

“Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Brutale e rozzo, sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell’epoca, che scuoteva gli animi per la sua potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un’inesorabile (fino a un certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff.”

Dalla Introduzione di Frédéric Ieva

Cime Tempestose si affermò con relativa lentezza. Solo in pieno Novecento si consolidò la fama di Emily Brontë e ne fu acclamata la bravura tanto da entrare a far parte dei classici della letteratura inglese. Già nel 1916, Virginia Wolf omaggiava in un saggio le sorelle Brontë e acclamava la bravura di Emily, sottolineando la complessità stilistica del suo unico romanzo.

Sì perché Cime tempestose è scritto sottoforma di un lungo racconto, narrato dalla governante degli Earnshaw al signor Lockwood, l’inquilino di Thrushcross Grange, la vecchia casa dei Linton. È quindi un continuo alternarsi di avvenimenti presenti e passati ricordati da Nelly: il signor Lockwood incontra e dialoga con Heathcliff nel presente e ne comprende l’atteggiamento brusco e solitario dai ricordi della sua governante. Tutti i personaggi si alternano tra presente e passato, diventando vittima o carnefice, esprimendo rabbia o serenità, in un continuo vortice di sentimenti. Sono infatti proprio i sentimenti in tutta la loro vividezza, secondo me, i veri protagonisti del romanzo, : l’amore tra Heathcliff e Catherine è così forte che si percepisce incredibilmente bene la loro ossessione, così come l’odio di Heathcliff è altrettanto viscerale e profondo e le sue azioni così brutali da comprendere a pieno lo sgomento dei primi critici. Anche la natura è resa partecipe di questa esasperazione e la brughiera diventa selvaggia e il vento forte e violento.

Non ho mai letto un romanzo in cui i sentimenti fossero così forti e “prepotenti”. Cime tempestose è un’esperienza di lettura unica e, a mio avviso, assolutamente necessaria per conoscere e lasciarsi coinvolgere da una storia di grandissima intensità emotiva. Lo ritroviamo infatti in tutte le liste de “I libri da leggere almeno una volta nella vita“, ma secondo me una volta sola non basta: è uno di quei romanzi da leggere e rileggere per apprezzarne ogni volta la straordinarietà. Il mio 2021 inizia alla grande, con una lettura che sarà tra le più belle dell’anno!

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