Dolci…mes Amours!

Non avrei potuto scegliere un titolo più azzeccato per descrivere la mia attitudine verso l’argomento di questo articolo! 😉

Aaaah i dolci! Solo a pensarci mi viene l’acquolina in bocca! Adoro i dolci da sempre, in ogni forma, versione o cottura…Golosa è praticamente il mio secondo nome! Non so proprio resistergli, è più forte di me…e almeno una volta al giorno devo assumere la mia dose di dolcezza: un biscotto, un pezzetto di cioccolato o nei migliori dei casi una fetta di torta. Che poi lo sappiamo (tra golosi ci si intende…) raramente ne mangio solo uno! Della serie “Mi mangio una Gocciola….” e nel pacchetto restano solo le briciole… 😉

Oltre che mangiarli, i dolci mi piace anche prepararli. Quando abitavo ancora con i miei genitori preparavo un dolce diverso ogni sabato: dopo pranzo sceglievo la ricetta e nel tardo pomeriggio era già sfornato, per la gioia di tutta la famiglia ma soprattutto di mio babbo, anche lui un goloso incallito. Da quando abito in Svizzera, ho perso purtroppo questa bella abitudine ma cerco comunque di beneficiare più possibile del potere terapeutico di preparare un dolce. Quando mi sento sotto pressione o troppo carica di brutte emozioni, tiro fuori il ricettario e già soltanto impegnandomi nel pesare gli ingredienti, mi rilasso e la testa piano piano si libera da tutte le negatività. E poi diciamolo, cosa c’è di più bello del profumo che si sparge per tutta la casa mentre il dolce cuoce? E se poi viene bello e buono…beh non c’è soddisfazione più grande.

Tra una settimana sarà Pasqua e purtroppo, a causa dell’emergenza Coronavirus, dovrò trascorrerla lontano dalla mia famiglia, perdendomi tanti bei momenti insieme in cucina. Sì perché a casa di mia nonna nei giorni primi di Pasqua c’è un gran fermento e il forno è sempre acceso, perché c’è da cuocere le panine con la pancetta e l’uvetta (tipiche toscane) e da infornare la colomba e tutta una serie di dolci e biscotti da offrire ad amici e parenti che passano per gli auguri e da gustare durante il pranzo di Pasqua. Quella di preparare dolci durante la settimana pasquale è una tradizione molto antica e i miei nonni ricordano spesso quelle giornate, raccontando sempre aneddoti divertenti. Sicuramente ci sarà modo di rivelarvene alcuni, perché da una delle mie ultime idee nasceranno prossimamente molti articoli golosi!

Intanto vi lascio la ricetta dei tipici Ciambellini pasquali aretini, perfetti da inzuppare nel vinsanto o nel caffellatte…non solo a Pasqua! 😉

Ecco cosa vi occorre per circa 10 ciambellini:

  • 2 uova
  • 80 g di zucchero
  • “uno spaglio” (circa 10 ml) di vinsanto
  • 50 g di burro
  • la scorza di un limone grattugiato
  • 210 g di farina
  • 1/2 bustina di lievito
  • zucchero vanigliato

Accendete il forno a 170°C. Montate bene le uova con lo zucchero e poi aggiungete il burro fuso, lasciato raffreddare, il vinsanto, lo zucchero vanigliato, la scorza del limone, la farina e il lievito. Mescolate bene fino a ottenere un impasto sodo, che si lavori bene con le mani. Disponete un po’ di farina in un tagliere e staccate una pallina d’impasto. Schiacciatela leggermente e poi, aiutandovi con un dito, formate il buco al centro. Cuocete per circa 20 minuti, finché i ciambellini non saranno dorati.

Questa è la versione classica, ma voi potete sbizzarrirvi a crearne di diverse, per esempio aggiungendo gocce di cioccolato, frutta secca o utilizzando altri liquori o aromi (p.es l’anice). Perfetti anche la farina di riso per una versione senza glutine.

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