
Ieri è uscito nelle librerie italiane il nuovo attesissimo thriller di Jo Nesbø con protagonista il mitico commissario Harry Hole. Per non perdere tempo ho già prenotato la mia copia e nell’attesa che sia finalmente tra le mie mani, vi voglio parlare dell’ ultimo libro, indipendente dalla saga, scritto dall’autore norvegese: Macbeth.
In occasione del quattrocentesimo anniversario dalla morte di Shakespeare, la Hogarth Press, la casa editrice fondata nel 1917 da Virginia e Leonard Wolf, ha inaugurato una collana di opere shakespeariane riscritte dai romanzieri più apprezzati e di successo dei nostri tempi. Fra quelle pubblicate in Italia da Rizzoli c’è Macbeth di Jo Nesbø, una bella trasposizione in chiave moderna e noir della famosa tragedia.
L’ambientazione cupa della Scozia medievale di Shakespeare è ricreata perfettamente in una cittadina negli anni ’70, inquinata e sporca, flagellata da un’incessante pioggia nera. Una goccia di pioggia spinta dal vento ci presenta la città. Una città sull’orlo del collasso: le fabbriche sono state chiuse, i cittadini sono disperati e gli spacciatori e la criminalità la fanno da padroni. Qui il miglior poliziotto in circolazione è Macbeth. Ex tossicodipendente, con una difficile infanzia alle spalle, accolto e cresciuto come un figlio dalla famiglia del poliziotto Banqo, Macbeth ci viene presentato come una brava persona, leale con i colleghi e ben voluto da tutti. Per le sue doti ma anche per le sue origini umili, viene ben presto scelto dal commissario capo Duncan per guidare l’Unità Anticrimine.
Da questo momento qualcosa in lui cambia: l’ambizione e la fama di potere prendono il sopravvento sulla sua persona trasformandolo in un assassino. Istigato dalla moglie Lady, si getta a capofitto sul progetto di conquistare la città seguendo una scia di sangue, tradimenti e giochi di potere.
“C’é una sola legge…sangue chiama sangue.”
La brama di potere del nobile Macbeth, che ambisce al trono di Scozia, diventa la fama di potere di un poliziotto che cerca a tutti i costi di scalare le principali cariche sociali e conquistare la città dove vive. Il consumo di droga, la portentosa “miscela di Ecate”, dilaga in tutti gli strati della società e la corruzione non risparmia nessuno, in una città in cui sono rimasti pochi quelli che agiscono per il bene della comunità senza un tornaconto personale. La tragedia di Shakespeare struttura tutta la vicenda e l’evoluzione dei personaggi, dei quali ritroviamo i tipici dubbi, i tormenti e la clamorosa follia. Credo che l’autore sia infatti riuscito magistralmente a mescolare elementi di modernità alla trama originale senza stravolgimenti, creando un romanzo strepitoso in cui adrenalina e tensione tengono il lettore incollato alle pagine, nonostante la conoscenza del finale! Va inoltre apprezzato il coraggio di aver intrapreso questa avventura, che poteva risultare in un banale rifacimento della grande tragedia. Macbeth è un libro che ho decisamente apprezzato, ma, da grande fan dell’autore, sapevo già che non mi avrebbe delusa!Citazione
“Macbeth è come una falena attirata inesorabilmente dalla luce del potere.
– E come una falena finirà per bruciarsi.
– Può darsi. Macbeth non deve temere me. Come tutte le falene, deve sopratutto temere sé stesso.“