Mr Vertigo, romanzo di formazione tra sogno e realtà

Prima di Mr Vertigo avevo già letto due libri di Paul Auster, Trilogia di New York e Il paese delle ultime cose. Tre racconti post-modernisti il primo e un romanzo distopico il secondo. Non è che non mi fossero piaciuti però, vuoi per le tematiche, vuoi per lo stile, mi erano sembrati un po’ difficili da leggere; mi erano piaciuti ma non mi avevano lasciato niente. Quando ho iniziato Mr Vertigo credevo di avere tra le mani un altro libro del genere ma, scoprire questa storia e il modo schietto ed emozionante con cui viene narrata, mi ha piacevolmente stupita e conquistata!

Siamo negli Stati Uniti a fine ’20. Walter Rawley, un orfano che va in giro a fare l’elemosina, ha nove anni quando incontra l’uomo che gli cambierà la vita. Maestro Jehudi vede in lui qualcosa di speciale e lo adotta trasformandolo nel suo allievo. Con metodi decisamente poco ortodossi gli insegna a volare e insieme partono per svariate tournée attraversando gli Stati Uniti. Iniziano con le cittadine vicino al luogo dove vivono, per poi spostarsi nelle principali città del Midwest fino alla volta della East Coast e di New York. La fama di Walt si accresce ad ogni spettacolo, la gente è incredula e va in visibilio ad ogni piroetta che il ragazzo fa sopra le loro teste! Nel giro di qualche anno diventa una vera star, acclamato dal pubblico e dalla critica delle principali testate giornalistiche.

Ma…purtroppo c’è un ma….

Come spesso succede, la vita si mette di mezzo e i progetti di Walt e Maestro Jehudi vengono cancellati in un attimo. Senza abbattersi studiano un piano B e partono per un’altra avventura. Sono insieme, l’uno per l’altro…è quello che conta!

“Con quell’uomo sarei andato ai confini della terra, in barca, in bicicletta, a quattro zampe; del mezzo di trasporto, non mi importava. Mi bastava essere dove c’era lui e andare dove andava lui. Prima di quella conversazione davanti all’albergo, pensavo di aver perso tutto. Non solo il lavoro e la vita, ma anche il mio maestro. Immaginavo che non volesse saperne più di me, che mi avrebbe cacciato via a calci nel sedere senza nemmeno pensarci, ma adesso era diverso. Per lui non ero soltanto un investimento. Non ero solo una macchina volante con gli ingranaggi arrugginiti e le ali sferzate. Che le cose si mettessero bene o male, noi due saremmo stati insieme, e per me questo significava di più che riempire tutti i teatri e tutti gli stadi d’America messi insieme. Non sto dicendo che il futuro non fosse grigio, ma lo era la metà di quanto potessi aspettarmi. Maestro Jehudi era ancora con me, e come se non bastasse, aveva la tasca piena di fiammiferi per farmi luce.”

Walt sarà costretto a cambiare strada e progetto tante altre volte nella sua vita ma alla fine il destino lo riporterà là dove tutto ebbe inizio!

La vita di un uomo e la storia degli Stati Uniti in quasi trecento pagine. Il libro copre infatti circa ottant’anni di storia, dal 1924 al 1990 ed eventi realmente accaduti e persone realmente esistite si mescolano alla vita di Walt: le incursione del Ku Klux Clan, il proibizionismo, la mafia, la grande depressione del 1928 e il baseball, lo sport preferito di Walt. La storia reale contribuisce a far tornare Walt con i piedi per terra, a ritrovare gli insegnamenti di Maestro Jehudi per vivere con dignità e rispetto la più comune delle vite.

Una storia di amicizia e di crescita, che insegna a non abbattersi mai difronte agli sgambetti che la vita ha in serbo per noi. Compiere degli errori per poi sapersi rialzare e ricominciare con impegno e determinazione ma sempre nel rispetto di sé stessi e degli altri. Emozionante, commovente ma anche divertente e surreale, Mr Vertigo è davvero un gran bel romanzo, se non Il romanzo da leggere assolutamente nella vita.

“Il maestro mi guardò a lungo senza dire una parola. Poi, all’improvviso, allungò la mano sinistra e mi afferrò il braccio. E finalmente disse: – Quel che sei adesso, è opera mia, vero Walt?

– Certo. Non valevo un bel niente prima di incontrarvi.

– Volevo che sapessi che vale lo stesso anche per me. Quel che sono, è opera tua.”

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