Nemici – una storia d’amore di I. B. Singer

“Chiunque abbia assaggiato la morte perde il gusto della vita.”

Nemici di Isaac Bashevis Singer racconta le vite intrecciate di quattro persone, tutte superstiti dei campi di concentramento o di prigionia nazisti. Herman, Masha, Jadwiga e Tamara. È difficile chiamarli ancora persone; di quello che erano prima è rimasto molto poco, soltanto una vaga sembianza. Se il corpo ha cercato in ogni modo di resistere a tutto quel dolore, la loro anima è andata in pezzi. Sono dei morti che camminano assaliti dai sensi di colpa per avercela fatta e impauriti che i nazisti e le loro atrocità possano tornare e andare a cercarli.

” Grazie a Dio, il tempo delle mie sofferenze non è finito. È un po’ come a Jambul, anche qui si lotta per tirare avanti. Non ci crederai, Herman, ma questo in un certo senso mi conforta. Non voglio dimenticare ciò che abbiamo passato. Quando nella mia stanza c’è tepore, mi pare di aver tradito tutti gli ebrei d’Europa. Mio zio pensa che gli ebrei dovrebbero osservare un lutto perenne.”

Tutti e quattro i personaggi, in tempi e modi diversi, hanno lasciato l’Europa e il loro passato per provare a crearsi una nuova vita negli Stati Uniti, in particolare a New York. La loro terra promessa…Sì perché, nonostante tutto, hanno voglia di reagire, di innamorarsi, di avere figli e di crearsi un futuro. Tutti tranne Herman. Rimasto per tre anni nascosto in un granaio e sopravvissuto solo grazie alle cure e al coraggio di Jadwiga, la domestica della sua famiglia, è ancora sotto shock pur non avendo vissuto in prima persona gli orrori dei campi di concentramento come Tamara e Masha. Sogna i nazisti con i loro fucili, ha paura che possano andare a cercarlo in America e si ritrovato soffocato dalla sua quotidianità. Non ha un vero lavoro, non ama sua moglie Jadwiga, sposata solo per riconoscenza, ed è costretto a mentirle per frequentare la sua amante Masha, di cui è fortemente innamorato. La situazione, già sul filo del rasoio, diventerà ancora più complicata dopo un ritorno davvero inaspettato e per Herman sarà troppo pesante da affrontare.

“Herman pensò al detto yiddish secondo il quale dieci nemici non riescono a infliggere a un uomo il danno che egli è in grado di infliggere a se stesso. Eppure sapeva di non agire da solo; c’era sempre il suo nemico occulto, il suo demone avversario. Invece di distruggerlo rapidamente, il suo nemico continuava a inventare per lui torture nuove e sconcertanti.”

Leggere Nemici non è stato emotivamente facile. Quelle dell’Olocausto sono storie crude e dolorose che ci scuotono dal nostro torpore per farci diventare consapevoli di cosa è accaduto a tutte quelle persone. Prendiamo coscienza che i fatti narrati sono purtroppo davvero accaduti, anche se sembrano ogni volta inconcepibili. Ben tangibile è lo svuotamento che i protagonisti hanno subito: non si riconoscono più, hanno perso la famiglia, hanno perso il senso di vivere e soprattutto hanno perso la fede. Per tutti i protagonisti la religione ha un ruolo centrale: Herman per esempio lavora per un rabbino, studia i testi sacri e tutti cercano di rispettare più possibile la kasherut, le regole alimentari ebraiche. Ma l’esperienza subita li pone di fronte a molti dubbi e punti interrogativi: Dio li ha abbandonati e ha permesso una simile barbarie contro il suo popolo eletto…come è possibile continuare a credere in Lui?

“Le sue riflessioni lo portavano sempre alla stessa conclusione: Dio (o qualunque cosa Egli fosse) era certamente saggio, ma non vi era alcun segnale della Sua misericordia. Se esisteva un Dio di misericordia nella gerarchia celeste, allora era solo un deuccio piccino, una sorta di ebreo celeste in mezzo ai nazisti celesti.”

Singer riesce con la sua scrittura meravigliosa a regalarci una rappresentazione preziosa dei luoghi e dei personaggi: soprattutto le tre protagoniste sono delineate così bene nella loro complessità e semplicità di donne e amanti. Sono tre universi diversi accomunati dal senso di sacrificio e dall’amore profondo per Herman. Lui non è altro che l’emblema della condizione sociale e psicologica in cui si trova la comunità ebraica, sopravvissuta agli orrori dei lager, di cui il romanzo è ricco di rimandi e testimonianze.

Nemici è davvero un romanzo molto bello, dalla profonda analisi introspettiva dei personaggi che lottano interiormente per trovare un equilibrio nelle loro vite e per affrontare il loro più grande nemico: SE STESSI.

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